Quando ho solo un giorno a disposizione, soprattutto quando mio marito non c’è, mi dedico a tutte quelle attività e quei vizi che raramente mi concedo. E via di scrub, maschera, crema corpo (che compro e mi regalano ma che.. Mea culpa… Non uso mai, nascondendomi dietro l’alibi della scarsa disponibilità di tempo). Tiro fuori tutti i boccettini che ho e mi prometto di finirli tutti, prima di comprare qualunque altra cosa, a costo di utilizzare la pasta fissan come crema viso… Questo naturalmente non accade mai, ma vi assicuro che ogni volta io ci credo davvero!!!
Poi vado a fare la spesa, di solito vado in tutti quei negozi che Amazon e “clicca il pomodoro” hanno allontanato da me, quei negozi che sanno di antico, in cui ti chiamano per nome, ma ti danno del lei e in cui ti chiedono… “che faccio, lascio? “, dopo averti messo più del necessario…
Quindi sono andata dal Fruttivendolo.
Quando ero piccola accompagnavo sempre nonno e mamma dal” BRIVIO”, il fruttivendolo di Longuelo. Ricordo ancora che avevo sempre freddo in quel piccolo negozio, ricordo le mani screpolate di Lei e i ricci brizzolati e gli occhiali fotocromatici di Lui.
Dal Brivio però trovavi i profumi di arOmi… Quelli che nonna chiamava con la “O” chiusa e che tritava e chiudeva in piccoli pacchettini di alluminio, pronti in freezer, per essere messi nel suo famigerato petto di pollo, uccellini o, meglio ancora, nel suo impareggiabile arrosto..
Dal fruttivendolo ho preso 2 chili di piselli, che da piccola sgranavo la mattina della domenica con mamma e molto altro ancora
Incredibile come io abbia legato la mia infanzia e tanti ricordi ai profumi e ai sapori. Ho smesso però di cercare di riprodurli, perché ho capito con il tempo, che nessun arrosto sarà buono come il sapore del ricordo di quello di nonna…